Passi lenti

NELLA VALLE DEGLI IEMERI, Ciclo escursione di più giorni.

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ciclotore2
view post Posted on 3/11/2015, 16:27




Gli Iemeri furono un gruppo etnico di origine ligure che colonizzo' la Val Chisone in un tempo variabile fra il 600 ed il 400 a.C. e che sopravvive ancora oggi ma solo da un punto di vista genetico.
I Ligures originari della penisola iberica colonizzarono anche tutto il centro sud della Francia, la Liguria fino alla Lunigiana e tutto il Piemonte occidentale.
Si narra che che ai tempi della colonizzazione la valle fosse stata percorribile da Torino fino a Fenestrelle (Finis Terrae Cottiae) ed Usseaux (Ocelum) da dove partivano due antiche strade, una che andava a Susa (Segusio) passando dalla sella del Colle delle Finestre e l'altra a Sestriere (Miliarum ad Sextiae) per discendere verso Cesana Torinese (Goesao) e risalire la Via Domizia verso il Monginevro (Mons Matronae), Gap (Vapincum) e Narbonne (Narbo Martis).
Gli Iemeri furono un popolo di montanari che vissero per millenni di pastorizia e commercio dei formaggi d'alpeggio, come la celebre Toma Plasentif prodotta con latte vaccino aromatizzato con erbe aromatiche e violette dei pascoli alpini.

Ma torniamo al mio weekend.
Nel pomeriggio del giorno antecedente il Tour ho imbarcato la bici sul bus e l'ho portata a Sestriere (2035 m) li ho fatto un piccolo test per assicurarmi che tutto sia in ordine poi sono sceso a Borgata (1860 m) ed ho preparato il campo base serale in un campeggio.
Bagaglio minimale trasportato col sistema di Bikepacking. Ho preparato cena, controllato il percorso da fare e poi sono andato a dormire. Nonostante sia giugno inoltrato, alla sera tira un forte vento e la temperatura notturna può scendere anche a +3 gradi specie col cielo sereno.
E stasera di stelle on cielo c'è ne sono!

- Primo Giorno

Parto da Borgata intorno alle 8, 00 dopo aver fatto colazione e smontato il campo.
Scendo verso il Parco Naturale della Val Troncea nella borgata di Pattemouche (1670 m) e da li Risalgo verso Laval ed il "Baracot d'la Poumpa" da dove inizia il parco. Pedalo fino al bivio per Troncea (1915 m) e risalgo sempre su agevole strada bianca fino al villaggio omonimo. Dopo un caffè e due giri di Genepy, riscendo al bivio e risalgo verso la Bergeria del Mey. Compro un kilo di Toma e gli lascio la bici in consegna. Poi inizio a piedi la mia ascesa verso le Sorgenti del Chisone (2600 m). Lassù per macchine e merenderos non c'e' posto.
Risalgo il sentiero senza fretta, ho la giornata davanti e me la voglio godere. Aria buona, silenzio, solitudine. Ci metto quattro ore ad arrivare su, sicuramente i veti trekkers c'è ne mettono la metà ma io sono in cicloturista "prestato" all'escursionismo.
conosco bene il territorio dagli 8 ai
35 anni facevo diverse escursioni in montagna, poi ho scoperto il piacere di pedale ed il mio amore per la montagna lo vivo in bici.
Però ci sono luogh soeciali come come questo dove bisogna camminare.
Col binocolo cerco un po' di fauna, aquile, camosci e poi lui, sua eccellenza il lupo. Ognuno di noi in montagna ha un duo lupo che lo segue. Il mio e' lassù verso la vetta Pignerol, io non lo vedo ma io percepisco la sua benevola presenza e lui sa perfettamente chi sono, seguendo i miei spostamenti.
Nel tardo pomeriggio scendo al Mey, prendo la bici e scendo verso Laval per poi risalire verso il Clot de la Soma dove preparo il campo serale. Vista fantastica, mente il si alza il vento ed il sole scompare.
Entro in tenda e mi appresto al sonno.

Attached Image: FB_IMG_1446422515943

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ciclotore2
view post Posted on 3/11/2015, 19:10




-Secondo Giorno

Stanotte ho sentito i lupi ululavano. Mi hanno svegliato verso le 2,30. Uno sarà stato a 200 metri da me l'altro molto distante, nel versante opposto. Hanno "dialogato" per un paio d'ore, poi alle prime luci dell'alba silenzio. Sulle prime ho avuto paura poi capendo che di me non gliene fregava nulla di me li ho ascoltati e' stato piacevole.
Ho smontato il campo verso le 7,00 e sono sceso a Pragelato per fare un te' caldo ed un toast. Quindi ho proseguito sulla "Via dei Romani" fino Pourrieres (1480 m), Laux e Fenestrelle (1100 m) Da li ho raggiunto Chambons e Depot quindi salita tosta fino a Pracatinat con visita al grazioso e caratteristico villaggio di Pequerel ed una visita esterna ai forti di Serre Marie e Falouel. Ora, parlare delle Fortificazioni di Fenestrelle significa ripercorrere una pagina drammatica e controversa dell'Unità d'Italia che ad oggi esiste solo sulla carta e che come tutte le cose imposte crea nel tempo alcuni problemi importanti.
Dunque quel forte che sarebbe dovuto servire ad arginare le invasioni da parte dei francesi, divenne un lager per 20.000 soldatini borbonici deportati durante il Risorgimento. Li portavano qui dove in inverno le temperature scendono a -20 sotto zero, vestiti leggeri, in camerate senza infissi alle finestre per farli morire assiderati nel giro di una notte e senza cibo ne' acqua. Un lager ante litteram per coloro che si mantennero fedeli al Regno Borbonico. Cavour e Garibaldi furono i ladri e gli sciacalli peggiori di quella guerra imperialista savoiarda che spoglio' il Sud dal suo sviluppo industriale, cantieristico e ferroviario. Con l'Unità d'Italia il Sud venne impoverito, abbandonato nelle mani dei mafiosi nascenti dando vita alla irrisolta "questione meridionale".
Il discorso però e' assai lungo.

Dunque superata Serre Marie giungo a Pian dell'Alpe (1900 m) dove faccio una sosta per il pranzo con tagliere di salumi, formaggi e un boccale di birra.
Faccio una scorta d'acqua consistente, dovrò affrontare 15 km in salita, senza ombra e punti di acqua potabile.
La strada che porta al Colle e poi a Sestriere attraversa in territorio desertico, dopo il secondo traversone sparisce la vegetazione e questa strada bianca si immerge ed attraversa le rocce grigie e beige sovrastata da un cielo limpido e azzurro. Sono sensazioni strane quelle che si provano man mano che si va salendo di quota. Gli unici rumori che si sentono distintamente sono il crepitio delle ruote sullo sterrato, il finire di grilli, le raffiche di vento ed i richiami di aquile e marmotte.
Ultimo lungo traversone, poi finalmente ecco la spianata del Colle dell'Assietta (2472 m). Guardando sul versante Nord si vede la Valle di Susa in basso, il Rocciamelone ed in lontananza ad Est il gruppo del Monte Rosa.
Proseguo verso il Piano dei Morti e la testa dell'Assietta.
Il tempo comincia a cambiare e a far fresco. Raggiungo il Rifugio Assietta dentro una fitta nebbia.
Purtroppo hanno tutto i posti letto occupati, ma mi accordano il permesso di montare la tenda vicino al laghetto. Alle 18,00 la temperatura scende a +5 gradi ma non c'e' vento. Faccio cena al rifugio verso le 20,00 socializzando con altri bikers in una bella tavolata di sette persone. Mangiamo di gusto e con tanto appetito, volano dieci bottiglie di dolcetto e due di genepy, ascolto con interesse i loro racconti. Sono ciclo alpinisti, degli stambecchi sulle mtb. Ci salutiamo a mezzanotte.
Che nella serata! Mi godo la mia libertà dentro il mi sacco a pelo caldo e la tenda. Questa terra e' ricca di storia. Qui' nel luglio del 1747 i Savoia sconfissero clamorosamente gli invasori francesi grazie ad ufficiali di talento come Cacherano di Bricherasio che posizionato sul Gran Serin disse al re che voleva la ritirata: " dite a Turin che nui da si a bugiuma nen! "
Da allora i francesi passarono a più miti consigli.

- Terzo Giorno

Per me e' tempo di rientrare a Pinerolo. Mi sveglio intorno alle 6,30 dopo un bel sonno ristoratore. Faccio una buona colazione, poi mi immergo nel nebbione, ma dovendo fare attenzione ad auro, quod ed alte diavolerie a motore che vengono su a velocità sostenuta.
Raggiunta Pourrieres, scendo Su Pinerolo terminando la mia escursione. ..

Attached Image: FB_IMG_1446422543564

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