Passi lenti

La "Grande" Vittoria, e il grande vaffanculo.

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giorro
view post Posted on 14/2/2012, 16:46




Stamattina mi sono svegliato con una bella notizia: la sentenza che "ha condannato a 16 anni di carcere per disastro doloso e omissione dolosa di misure infortunistiche i due manager della Eternit Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier De Marchienne." (cit. La Repubblica).

Ma poi mi sono detto: "Hei, aspetta, è davvero una bella notizia? Sedici anni di reclusione (che poi vedremo quanti saranno) per aver ucciso migliaia di persone?"
Eh sì, perchè i morti - tra quelli che sono morti e quelli che stanno aspettando di morire per malattie causate dalla lavorazione dell'amianto, dal'utilizzo, o dal semplice essersi ritrovati una fabbrica Eternit di fianco a casa - sono più di tremila. E' vero, è la prima volta in Italia (e in Europa) che vengono condannati i vertici di un'industria, e questo è un simbolo importante, forse l'inizio di una serie di processi analoghi, ma com'è possibile che la pena sia così piccola? Un genocidio vale 16 anni di carcere?

Mentre riflettevo su queste cose, alla radio sento una seconda notizia:
(cito sempre la Repubblica)

"Dopo 21 anni, 2 mesi, 15 giorni e sette ore di carcere, Giuseppe Gulotta, adesso cinquantenne, ha ottenuto giustizia e dignità. Alle ore 17,35 di oggi la Corte d'Appello di Reggio Calabria dove si è celebrato il processo di revisione, ha pronunciato la sentenza. Giuseppe Gulotta è innocente, e da oggi non è più un ergastolano, non è l'assassino che il 26 gennaio del 1976 avrebbe ucciso, assieme ad altri complici, due carabinieri, Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo, in un attentato alla caserma di Alcamo Marina, un paese al confine tra le province di Palermo e Trapani".

Carcere a vita, per NON aver ucciso due carabinieri. Ventun'anni di carcere perchè, costretto a manganellate a parlare, aveva confessato un duplice omicidio che non aveva commesso.

E dunque, nello stesso paese, la nostra amata Italia, lo sterminio di migliaia di persone equivale a sedici anni di reclusione, il non omicidio di due carabinieri implica il carcere a vita - o in questo caso, ventun'anni di processi (e di reclusione) fino ad ottenere una vittoria.
Ma non è finita qui: condanna a Spaccarotella, il poliziotto che fece fuoco - ad altezza uomo - per fermare un giovane (con la morte). Nove anni.


Con questo, io non voglio inneggiare condanne, per come la vedo io in un paese, in un mondo, civile il carcere non dovrebbe nemmeno esistere, dal momento che l'uomo, nei millenni di vita avrebbe dovuto imparare la convivenza pacifica poichè, come animale sociale, dovrebbe esaltare l'idea di una società equa. Ma visto che non viviamo nè in un paese, nè in un mondo civile, in cui la "giustizia" (fermatevi a riflettere su questa parola, capite quanto è orribile?) è necessaria, sarebbe bello che almeno fosse giusta davvero; se si decide che i reati debbano essere puniti, allora servono cento, forse duecento ergastoli ai manager Eternit.
Non è possibile che la vita di un carabiniere valga non solo di più di quella di un ragazzo, ma anche di migliaia di persone.

Ma tanto domani ci saremo già dimenticati di tutto questo.
 
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view post Posted on 14/2/2012, 21:38
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......Ferdinando..... Viaggiare significa muovere alla scoperta dell'altro.E il primo sconosciuto da scoprire siete voi.

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Così va il mondo. La storia è piena di ingiustizie, di innocenti in galera o ammazzati (Sacco e Vanzetti per citare un caso) e filibustieri che vengono assolti, o scappano in uno stato compiacente (Battisti). Ormai la gente ci ha fatto il callo e legge la notizia solo nel titolo.
Oggi ho letto anche di una bambina sacrificata alla dea kaly in India, dello sterminio per fame in Somalia.
Noi non possiamo che indignarsi, al massimo scendere in piazza,ma poi le nuove nefandezze fanno dimenticare le vecchie.
La sola cosa da fare è almeno parlarne e cercare di risvegliare le coscienze.
Come diceva un grande uomo:
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giorro
view post Posted on 14/2/2012, 23:23




il problema è poprio che noi tacciamo, sempre ripetutamente, sulle piccole o grandi cose. Poi bum, d'un tratto esplodiamo e cominciano le proteste, più o meno serie.
Noi dovremmo incazzarci continuamente con tutto ciò che c'è di ingiusto, compreso il fatto che nessuno dia la precedenza ai pedoni sulle strisce, fino ad arrivare alla politica, alle guerre e alle stragi. L'indifferenza e il qualunquismo sono letali per una società, e grandi punti di vantaggio per chi tira i fili (lo dimostra il modus operandi dei nostri politici, da circa trent'anni).

Ma come al solito, l'importante è che il mutuo sia pagato, l'erba in cortile sia verde e ben curata, e il suv davanti alla porta per non fare troppa strada.
 
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2 replies since 14/2/2012, 16:46   163 views
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