premessa:
le tecniche di alpinismo mi hanno sempre appassionato, la loro validità "nello spazio e nel tempo";
- per "tempo" intendo la "storia della tecnica", ovvero il cambio di approccio dell'essere umano nel corso del tempo, come cambia la valutazione di difficoltà, di sicurezza, la tecnica dei materiali, etc. etc.
- per "spazio" intendo come cambia l'approccio da una nazione all'altra ... ho notato che noi Italiani abbiamo la convinzione che le tecniche del CAI (il Club Alpino Italiano ) sio oro colato, universalmente valide e "testate scientificamente"... ma non è proprio così...
per esempio ricordo di aver visto due forti alpinisti austriaci fare un nodo di sicurezza per la discesa in corda doppia ... con un cordino non-chiuso e con un nodo mai visto in nessun manuale ... un pò stranito ho chiesto al mio compagno did cordata, vecchio alpinista, "ma che c**** di nodo è quello lì?" e lui disinteressato: "bho, che tte freg, quelli son crucchi!" ... questo per dire che le tecniche, le regole adottate oggigiorno nell'alpinismo non sono poi così "ineluttabili" ... un altro esempio che mi viene in mente è la modalità di fare sosta con un cordino: il Club Alpino Italiano ai corsi di alpinismo base impone le sccrosante regole di "sosta mobile, sosta semimobile, sosta fissa" ma tutte queste robe non sono così rigidamente valide ed universali... tanto che una guida alpina mi raccontava tempo fà che il Collegio Nazionale delle guide alpine Italiane insegna che la sosta va fatta sempre e poi sempre come sosta FISSA, con fettuccia con nodo semplice in mezzo; una tecnica, se non "vietata", quantomeno sconosciuta negli insegnamenti del Club Alpino Italiano. P.S. va detto ad onor del vero che i manuuali delle Guide Alpine Italiane stampati non citano questa "nuova" tecnica ed in generale non sono fatti affatto bene... appunto veniamo all'argomento che propongo:
il confronto:
Dunque, molto critico nella impostazione e nella chiarezza dei manuali del Club Alpino Italiano, ho comprato recentemente i manuali di alpinismo dei Club Alpino Svizzero e Francese, il mi ointento era di vedere se ci fosse qualcosa di comparabile al manuale di alpinismo del CAI, che fosse fatto meglio... in realtà non ho trovato dei perfetti equivalenti in Francia e Svizzera, che mi pare invece pubblichino dei manuali "generalisti" sugli sport di montagna (ma forse sono io che non sono riuscito a trovare i manuali specifici?) propongo allora un confronto trra i seguenti manuali:
1. Club Alpino Italiano: Alpinismo su ghiaccio e misto (edizione 2005), in lingua italiana.
2. Club Alpine Francais, Le Manuel De la Montagne(edizione 2004), in lingua francese.
qui mi sono accorto che forse il manuale giusto era "Alpinisme et Escalade"...
3. Club Alpino Svizzero, Sport in montagna in inverno, (edizione 2008), lingua italiana.
4. The Mountaineers, Il Grande Libro della Montagna (Moountaineering - the Freedom of Hills, edizione 2005), USA.
Ecco le mie impressioni:
1. il libro del CAI è denso di informazioni tecniche, ma carente rispetto ad una impostazione di "comportamento", questa è la critica più grande: sono spiegate nel dettaglio micro-tecniche sull'utilizzo dei materiali, ma mancano le manovre di cordata. Le centinaia di foto sono pressochè inutili per impostazione editoriale falalce: le foto sono troppo piccole sempre. Mancano disegni / schizzi esplicativi che invece a mio avviso sono preferibili alle foto quando c'è da illustrare una progressione del movimento, la realizzazione di nodi e manovre, etc. Va detto per contro che ho notato un netto miglioramento nella "ricerca" di nuove tecniche di sicurezza e c'è nergli ultimi anni "convergenza" rispetto al consolidamento di certe manovre (penso ad esempi alla progresione "in conserva".. quella che gli svizzeri chiamano "corda corta"), od all'utilizzo del tipo di imbragature (ventrali).
2. il manuale francese è molto completo nella descrizione dei molteplici sport di montagna, dalla passeggiata al parapendio... abbastanza ben fatto nell'impostazione culturale, ma assolutamente superificiale ed insufficiente nella spiegazione delle manovre alpinistiche che vengono blandamente accennate con qualche schizzo. Riupeto però che il manuale giusto per il confronto sarebbe stato:
www.amazon.ca/Alpinisme-escalade-Jean-Coudray/dp/20202108513. Il manuale Svizzero ha il difetto di quello francese, cioè di essere troppo generalita, volendo presentare le tecniche base dell'alpinismo e dello sci, degli sport invernali in montagna, senza entrare mai in un approfondimento delle singole tecniche ma presentando solo "il minomo indispendsabile per .." deludente. Va detto chei diegni esplicativi sono ottimi.
4. I libro americano è davvero ottimo: ci saranno al massimo 20 foto in tutto il libro, contro le centinaia di foto (poco utili) presenti negli altri libri. Le tecniche sono sempre spiegate conschizzi astratti e le manovre dettagliate bene.
Il contenuito informativo è massimo: si parla ad esempio di arrampicata in artificiale, qrgomento solo recentemente "ripreso" dal CAI (Manuale di alpinismo su roccia), si parla di tecniche di bivacco, alimentazione, etc.
Quello che mi piace del libro è che viene fatta, in particolare sui materiali, una astrazione delle tipologie, senza alcun riferimento alle marche ... mentre nei manuali del CAI c'è una esagerata pubblicità occulta a certibrand .. ;-)
Mi piace poi lo stile: sempre sobrio- scientifico..., senza valutazioni socio-culturali...
Ogni suggerimento è benvenuto: qualcuno ha avuto modo di leggere manuali di alpinismo di altre culture del mondo ... per esempio .. manuali dell'ex-soviet ???!!! ;-)
giorgio