Passi lenti

Manuali di alpinismo (Francia, Italia, Svizzera, USA)

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solyarismusic
view post Posted on 20/6/2011, 11:39




premessa:
le tecniche di alpinismo mi hanno sempre appassionato, la loro validità "nello spazio e nel tempo";

- per "tempo" intendo la "storia della tecnica", ovvero il cambio di approccio dell'essere umano nel corso del tempo, come cambia la valutazione di difficoltà, di sicurezza, la tecnica dei materiali, etc. etc.

- per "spazio" intendo come cambia l'approccio da una nazione all'altra ... ho notato che noi Italiani abbiamo la convinzione che le tecniche del CAI (il Club Alpino Italiano ) sio oro colato, universalmente valide e "testate scientificamente"... ma non è proprio così...

per esempio ricordo di aver visto due forti alpinisti austriaci fare un nodo di sicurezza per la discesa in corda doppia ... con un cordino non-chiuso e con un nodo mai visto in nessun manuale ... un pò stranito ho chiesto al mio compagno did cordata, vecchio alpinista, "ma che c**** di nodo è quello lì?" e lui disinteressato: "bho, che tte freg, quelli son crucchi!" ... questo per dire che le tecniche, le regole adottate oggigiorno nell'alpinismo non sono poi così "ineluttabili" ... un altro esempio che mi viene in mente è la modalità di fare sosta con un cordino: il Club Alpino Italiano ai corsi di alpinismo base impone le sccrosante regole di "sosta mobile, sosta semimobile, sosta fissa" ma tutte queste robe non sono così rigidamente valide ed universali... tanto che una guida alpina mi raccontava tempo fà che il Collegio Nazionale delle guide alpine Italiane insegna che la sosta va fatta sempre e poi sempre come sosta FISSA, con fettuccia con nodo semplice in mezzo; una tecnica, se non "vietata", quantomeno sconosciuta negli insegnamenti del Club Alpino Italiano. P.S. va detto ad onor del vero che i manuuali delle Guide Alpine Italiane stampati non citano questa "nuova" tecnica ed in generale non sono fatti affatto bene... appunto veniamo all'argomento che propongo:

il confronto:
Dunque, molto critico nella impostazione e nella chiarezza dei manuali del Club Alpino Italiano, ho comprato recentemente i manuali di alpinismo dei Club Alpino Svizzero e Francese, il mi ointento era di vedere se ci fosse qualcosa di comparabile al manuale di alpinismo del CAI, che fosse fatto meglio... in realtà non ho trovato dei perfetti equivalenti in Francia e Svizzera, che mi pare invece pubblichino dei manuali "generalisti" sugli sport di montagna (ma forse sono io che non sono riuscito a trovare i manuali specifici?) propongo allora un confronto trra i seguenti manuali:

1. Club Alpino Italiano: Alpinismo su ghiaccio e misto (edizione 2005), in lingua italiana.

2. Club Alpine Francais, Le Manuel De la Montagne(edizione 2004), in lingua francese.
qui mi sono accorto che forse il manuale giusto era "Alpinisme et Escalade"...

3. Club Alpino Svizzero, Sport in montagna in inverno, (edizione 2008), lingua italiana.

4. The Mountaineers, Il Grande Libro della Montagna (Moountaineering - the Freedom of Hills, edizione 2005), USA.

Ecco le mie impressioni:

1. il libro del CAI è denso di informazioni tecniche, ma carente rispetto ad una impostazione di "comportamento", questa è la critica più grande: sono spiegate nel dettaglio micro-tecniche sull'utilizzo dei materiali, ma mancano le manovre di cordata. Le centinaia di foto sono pressochè inutili per impostazione editoriale falalce: le foto sono troppo piccole sempre. Mancano disegni / schizzi esplicativi che invece a mio avviso sono preferibili alle foto quando c'è da illustrare una progressione del movimento, la realizzazione di nodi e manovre, etc. Va detto per contro che ho notato un netto miglioramento nella "ricerca" di nuove tecniche di sicurezza e c'è nergli ultimi anni "convergenza" rispetto al consolidamento di certe manovre (penso ad esempi alla progresione "in conserva".. quella che gli svizzeri chiamano "corda corta"), od all'utilizzo del tipo di imbragature (ventrali).

2. il manuale francese è molto completo nella descrizione dei molteplici sport di montagna, dalla passeggiata al parapendio... abbastanza ben fatto nell'impostazione culturale, ma assolutamente superificiale ed insufficiente nella spiegazione delle manovre alpinistiche che vengono blandamente accennate con qualche schizzo. Riupeto però che il manuale giusto per il confronto sarebbe stato: www.amazon.ca/Alpinisme-escalade-Jean-Coudray/dp/2020210851

3. Il manuale Svizzero ha il difetto di quello francese, cioè di essere troppo generalita, volendo presentare le tecniche base dell'alpinismo e dello sci, degli sport invernali in montagna, senza entrare mai in un approfondimento delle singole tecniche ma presentando solo "il minomo indispendsabile per .." deludente. Va detto chei diegni esplicativi sono ottimi.


4. I libro americano è davvero ottimo: ci saranno al massimo 20 foto in tutto il libro, contro le centinaia di foto (poco utili) presenti negli altri libri. Le tecniche sono sempre spiegate conschizzi astratti e le manovre dettagliate bene.
Il contenuito informativo è massimo: si parla ad esempio di arrampicata in artificiale, qrgomento solo recentemente "ripreso" dal CAI (Manuale di alpinismo su roccia), si parla di tecniche di bivacco, alimentazione, etc.
Quello che mi piace del libro è che viene fatta, in particolare sui materiali, una astrazione delle tipologie, senza alcun riferimento alle marche ... mentre nei manuali del CAI c'è una esagerata pubblicità occulta a certibrand .. ;-)
Mi piace poi lo stile: sempre sobrio- scientifico..., senza valutazioni socio-culturali...


Ogni suggerimento è benvenuto: qualcuno ha avuto modo di leggere manuali di alpinismo di altre culture del mondo ... per esempio .. manuali dell'ex-soviet ???!!! ;-)

giorgio
 
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Cezco
view post Posted on 20/6/2011, 12:52




Ciao, io di questi manuali che hai citato conosco solo quello del cai...in linea generale mi trovi abbastanza d'accordo sulla valutazione che dai (anche secondo me qualche schzzo in più che spieghi i passaggi passo passo non farebbe male).
Per quelo che dicevi riguardo a certe tecniche che hanno austriaci e tedeschi...ho notato anch'io che usiamo tecniche diverse a volta. La mia impressione è che loro siano orientati ad una salita (e discesa) più rapida della nostra ma ho avuto anche l'impressione che badino meno alla sicurezza...soprattutto nel fare le soste...ho visto spesso i tedeschi fare sicura attorno ad un macigno quando a distanza di un metro c'era un fittone o una clessidra...vantaggio: non lasci materiali in parete e sei più rapido, svantaggio: è meno sicuro...penso si tratti di scuole di pensiero diverse.
Personalmente mi fido delle tecniche imparate ai corsi CAI...ovviamente vanno adattate correttamente a seconda delle situazioni...se vedo qualcosa di nuovo...perchè non provare? magari a casa, ad un metro da terra con un materassone sotto ;)
Ciao

P.S. Comunque ti do indiscutibilmente ragione su di una cosa: c'è molta chiusura riguardo alle tecniche che non sono quelle standard acettate dal CAI all'interno dei corsi...secondo me questo è sbagliato, insegnatemi tutto, poi starà a me fare le giuste valutazioni!!!
 
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solyarismusic
view post Posted on 20/6/2011, 14:38




CITAZIONE (Cezco @ 20/6/2011, 13:52) 
c'è molta chiusura riguardo alle tecniche che non sono quelle standard acettate dal CAI all'interno dei corsi...

l'atteggiamento rigido è per lo meno superato nel tempo:
ricordi cosa si diceva delle imbragature, prima degli anni '60 ... ?
l'unico tipo di imbragatura che veniva consigliato era l'imbragatura "intera",
poi c'è stato un ventennio di "ambiguità" e da qualche decennio viene consigliata la sola imbragatura "bassa" (per motivi di sicurezza per salvaguardare il corpoin caso di caduta):
ai tempi si diceva che, se non ricordo male, l'imbragatura intera manteneva tra l'altro maggiore integrità della colonna vertrebale, oggi si argomenta all'opposto che è l'imbragatura bassa quella sicura perchè minimizza danni alla colonna...!?!

ma la cosa che mi ha sempre fatto riflettere è, in generale sulle tecniche ed i materiali dell'alpinismo, la mancanza di studi medici "scientifici" ... si certo il CAI da anni ha un piccolo centro di ricerca ... ma ho sempre la sensazione che il CAI potrebbe fare molto di più in termini culturali e divulgativi ...certo qui andrò fuori argomento, quindi mi ferm :-)
 
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Cezco
view post Posted on 21/6/2011, 13:28




OT: Ciao...no, non mi ricordo cosa si diceva negli anni '60 perchè...non ero ancora nato :), però ti credo sulla parola! Sul discorso dell'imbragatura (parli solo di arrampicata vero? non di ghiacciai?) personalmente sono per quella bassa perchè ho sentito di infortunii agghiaccianti avvenuti con quella integrale (del tipo schiacciamento e frattura dello sterno e perforazione polmonare da parte delle costole...non so quanta leggenda e quanta verità ci sia in questi racconti, però...). Poi ho anche l'impressione che cambiando i materiali degli imbraghi e anche quelli dei materiali usati in abbinamento (soprattutto le corde) possano diventare migliori tecniche che prima non lo erano...di certo resta il atto che quando cadi una bella botta botta te la prendi con qualsisi tipo di imbrago :D
Una curiosità: ma per "piccolo centro di ricerca" intendi quello che hanno a Padova? perchè piccolo è piccolo...ma hanno dei macchiari della madonna lì dentro...oltre a una schiera di tecnici di tutto rispetto. Ciao ciao
 
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solyarismusic
view post Posted on 21/6/2011, 14:10




CITAZIONE (Cezco @ 21/6/2011, 14:28) 
OT: Ciao...no, non mi ricordo cosa si diceva negli anni '60 perchè...non ero ancora nato :), però ti credo sulla parola! Sul discorso dell'imbragatura (parli solo di arrampicata vero? non di ghiacciai?) personalmente sono per quella bassa perchè ho sentito di infortunii agghiaccianti avvenuti con quella integrale (del tipo schiacciamento e frattura dello sterno e perforazione polmonare da parte delle costole...non so quanta leggenda e quanta verità ci sia in questi racconti, però...). Poi ho anche l'impressione che cambiando i materiali degli imbraghi e anche quelli dei materiali usati in abbinamento (soprattutto le corde) possano diventare migliori tecniche che prima non lo erano...di certo resta il atto che quando cadi una bella botta botta te la prendi con qualsisi tipo di imbrago :D
Una curiosità: ma per "piccolo centro di ricerca" intendi quello che hanno a Padova? perchè piccolo è piccolo...ma hanno dei macchiari della madonna lì dentro...oltre a una schiera di tecnici di tutto rispetto. Ciao ciao

ciao Francesco,

nemmeno io ero nato nel 1960, ho letto letteratura d'epoca ;-) tempi in cui (se non sbaglio) l'imbragatura alta veniva proposta come unica valida sempre (anche su ghiacciaio); certo ora si dice il contrario.

Centro di ricerca, certo intendevo l'unico direi: www.caimateriali.org
piccolo non era per sminuire, anzi! "ce ne fossero ..." :-)
"piccolo" perchè il CAI avrebba i sodi e le menti per fare cultura e scienza alla "grande" e non lo fà, ma questa è un'altra storia ...

ciao ciao
 
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Cezco
view post Posted on 21/6/2011, 23:40




Si, si stiamo parlando dello stesso centro ricerche...
L'imbragatura alta su ghiacciaio non l'avevo mai sentita, anzi francamente mi sembra un suicidio...già è difficile fare un arresto con quella bassa (e grazie a dio non mi è mai capitato di doverlo fare in una situazione reale), mi immagino con quella alta... :blink:
Comunque hai ragione secondo me...sono tutti un po' gelosi del loro sapere e convinti che solo le loro sono le prese di posizione giuste...e in qualcosa di scientifico non c'è niente di più sbagliato <_<
Ciao
 
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benny84
view post Posted on 24/8/2011, 21:03




CITAZIONE (solyarismusic @ 20/6/2011, 12:39) 
....I libro americano è davvero ottimo: ci saranno al massimo 20 foto in tutto il libro, contro le centinaia di foto (poco utili) presenti negli altri libri. Le tecniche sono sempre spiegate conschizzi astratti e le manovre dettagliate bene.
Il contenuito informativo è massimo: si parla ad esempio di arrampicata in artificiale, qrgomento solo recentemente "ripreso" dal CAI (Manuale di alpinismo su roccia), si parla di tecniche di bivacco, alimentazione, etc.
Quello che mi piace del libro è che viene fatta, in particolare sui materiali, una astrazione delle tipologie, senza alcun riferimento alle marche ... mentre nei manuali del CAI c'è una esagerata pubblicità occulta a certibrand .. ;-)
Mi piace poi lo stile: sempre sobrio- scientifico..., senza valutazioni socio-culturali...

Mi hai convinto, acquistato da ebay per €11.90 !!
 
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6 replies since 20/6/2011, 11:39   593 views
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