Passi lenti

Manuali di soppravivenza ?

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solyarismusic
view post Posted on 14/6/2011, 09:22




Ciao a tutti,
grazie Stefano per aver aperto la sezione biblioteca,

avrei qualche mia "recensione" di libri di narrativa e guide di montagna (specie dolomiti)... può qui interessare spaziare un pò ?

inizierei comuqnue con una domanda sui manuali di soppravivenza, chiedendo un consiglio:

ne ho comprati alcuni in passato che non mi hanno mai convinto ... in particolare ce ne è uno americano che trovo enormemente comico per l'assurdità dei suggerimenti e delle tecniche...
vado a cercarlo in dispenda e riporterò il nome...

I libri del genere che ho non mi hanno mai convinto... o sono troppo tencnici (in particolare sulle tecniche di orientamento) o sono superficiali, o sono paradossali (quando indicano una soluzione iper-tecnologica per cavarsela in situazioni fuori dalle "civiltà"...)

Che ne pensate?
qualche consiglio su buon libro del genere ?

grazie
giorgio
 
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Cezco
view post Posted on 14/6/2011, 09:46




Ciao, la mia opinione è questa: i manuali di sopravvivenza che si trovano, in genere sono pubblicazioni americane o militari. Il probema secondo me è che in entrambi i casi sono realizzati per ambienti in cui l'antropizzazione è molto bassa o inesistente, cosa che non si sposa molto con le nostre montagne dove in massimo un giorno (due in casi disperati) di cammino si giunge in un luogo dove ci sono altri esseri umani. Per fare un esempio, sulle alpi il problema non sarà mai trovare il cibo perchè per 1 o 2 giorni senza mangiare si patisce una gran fame senza dubbio ma di sicuro non si muore...e in quell'arco di tempo o ci si cava dalle peste da soli o ci pensa il soccorso alpino a trovarti, sulle montagne rocciose si può vagare settimane prima di arrivare ad un centro abitato o ad una strada e allora il problema cibo si fa presente. Io personalmente preferisco i manuali di alpinismo, che sono legati alle problematiche dei nostri ambienti e generalmente trattano come problemi il freddo, la disidratazione (che non è da sottovalutare), i pericoli dell'ambiente di mntagna e l'orientamento. A proposito di quest'ultimo spesso nei manuali di sopravvivenza le spiegazioni sono troppo tecniche perchè, come dicevo prima, questi testi si riferiscono ad ambienti che possono trovarsi a latitudini particolari dove bisogna tenere conto di una marea di fattori tipo declinazione magnetica, ecc.
Per le recensioni riguardo le guide sulle dolomiti...a me interessano :)
Ciao e grazie
 
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solyarismusic
view post Posted on 14/6/2011, 09:53




ciao Francesco,

certo,

andrò a recuperare quel manuale di soppravivenza americano, e magari citerò qualche frase tragicomica per rendere l'idea.

a riguardo dei libri di alpinismo, scriverò una comparazione che ho fatto tra quattro manuali di club alpini sulle tecniche alpinistiche: Italia, Svizzera, Francia, USA... ;-)

Sulle guide / narrativa, riporto qualcosetta anche subito.

un saluto
giorgio

 
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davide.pezzoni
view post Posted on 17/6/2011, 12:08




sarei curioso di sapere quale manuale di sopravvivenza è considerato il più utile e consultabile. io non ne ho e prima di comprarne uno mi piacerebbe avere un'orientamento, dato che ultimamente (credo per il caro vecchio bear grylls :) ) vi è un fiorire di questi manuali.

e immagino che molti di questi siano poco affidabili o pieni di situazioni, come diceva giorgio, paradossali. :)
 
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solyarismusic
view post Posted on 17/6/2011, 15:38




ciao Davide,

credo di aver trovato qul manuale di soppravivenza tragicomico:
"SURVIVAL - manuale di soppravivenza" di Anthony Greenbank, Edizioni Piemme Edizioni, 2001.

Cito a caso, a pagina 57:


Un party frequentato da ubriachi

Spesso le situazioni più normali possono naascondere qualche insidia.
Nota: il tappo dello champagne estratto non correttamente è un proiettile con velocità di circa 80 km/ora ed ha la forza di una mina o di una raffica di mitra. Non è raro che persone siano rimaste acciecate da tappi volanti.
Tenete la bottiglia inclinata e coprite il collo e il tappo con un tovagliolo, mentre sciogliete il filo che lo trattiene. Facilerete l'uscita del tappo con un sibilo, non con un botto. Indirizzate la bottiglia lontano dal viso delle persone (compreso il vostro!)


ed a pagina 334:


Terremoto

A differenza degli uragani, dei tornado e, talvolta, delle bombe, i terremoti sono meno prevedibili. Poichè il movimento tellurico non è costante, ci potrebbero esserci alcuni minuti così come alcuni secondi tra una scossa e l'altra.
1. Rimanete dove siete () ma se siete in cucina, cercate di spostarvio da un'altra parte).
2. Non correte all'esterno.
3. Riparatevi sotto gli stipiti delle porte.
4. se possibile, cercate di strisciare sotto un tavolo, una scrivania oppure un letto.
5. Evitate camini, buchi o grandi finestre.



non ho parole...
è un libro di cui ogni tanto amo leggere qualche pagina a caso, giusto per ridere un pò...
ma che mi vien da ridere a definirlo un manuale di soppravivenza... ;-)

buon week
 
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view post Posted on 18/6/2011, 05:11
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......Ferdinando..... Viaggiare significa muovere alla scoperta dell'altro.E il primo sconosciuto da scoprire siete voi.

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Inviato il: 5/2/2011, 21:05
(da altro intervento sul forum)

A proposito di incongruenze ecco cosa ho notato:

Mi sono letto il manuale in questione(Manuale del Trapper),c'è sempre qualcosa da imparare e ringrazio Henry per il suo prezioso apporto.
Ora mi trovo alquanto perplesso perché trovo qualcosa che non quadra.
nel "manuale del trapper"sta scritto
"Non si deve mai bere durante una marcia;se si ha sete si può succhiare un filo d'erba o un pezzetto di stoffa o tenere un sassolino in bocca.aumentano la salivazione togliendo la noiosa sensazione della bocca secca"
L'opposto da quello riportato dal manuale di Henry.
A chi dare ascolto?
Tra le altre cose che leggo nello stesso libro:
"mangiare durante la salita e bere nelle discese"
 
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Cezco
view post Posted on 18/6/2011, 14:11




Secondo me...se hai fame mangia, se hai sete bevi e se hai voglia di...beh, cerca un albero :)
 
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Speleoalp
view post Posted on 18/6/2011, 19:32




Cavoli che storie!! A me hanno sempre insegnato a bere parecchio durante la giornata. Senza fare differenza tra la marcia e la pausa, tra salita e discesa. Anzi, più predo liquindi dal corpo più devo bere...
In particlare perché ho i calcoli renali, ma sarebbe da fare cmq....
Io l'unica guida di sopravvivenza che ho é quella di Mears Raymond.

Per quelle poche cose su cui ho avuto bisogno di informazioni particolari, và più che bene.



CITAZIONE (solyarismusic @ 14/6/2011, 10:53) 
ciao Francesco,

certo,

andrò a recuperare quel manuale di soppravivenza americano, e magari citerò qualche frase tragicomica per rendere l'idea.

a riguardo dei libri di alpinismo, scriverò una comparazione che ho fatto tra quattro manuali di club alpini sulle tecniche alpinistiche: Italia, Svizzera, Francia, USA... ;-)

Sulle guide / narrativa, riporto qualcosetta anche subito.

un saluto
giorgio

Io aspetto con curiosità ed impazienza il tuo giudizio. Siccome io ho sempre e solo preso le guide Svizzere e mi ci sono sempre trovato benissimo. Fà sempre piacere ed é sempre utile sentire dei pareri da altre persone. Anche perché non ho mai guardato altre guide. Tranne la guida di "Speleologia" che ho ordinato dall'Italia, del CAI. Però l'ho trovata veramente malfatta. Soprattutto per mancanza di immagini, disegni/foto, che secondo me nelle spiegazioni di nodi, risalite,etc sono più importanti che le parole.
 
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Stefanobi
view post Posted on 20/6/2011, 10:16




Io ho sempre letto che si deve bere spesso e poco per volta, anche se non si ha sete. Succhiare un sasso se si ha sete, quando si avrebbe la possibilità di bere acqua, mi pare un grande controsenso. Stesso per il mangiare, credo che sia meglio mangiare qualcosina ogni tanto, poco e spesso, che far tutto un dritto fino a sera e poi ingozzarsi, questo anche nella vita di tutti i giorni. Io comunque bevo spesso, un goccetto ogni tanto. Anche acqua, se non c'è di meglio... :D
 
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solyarismusic
view post Posted on 20/6/2011, 10:33




CITAZIONE (Speleoalp @ 18/6/2011, 20:32) 
Io aspetto con curiosità ed impazienza il tuo giudizio. Siccome io ho sempre e solo preso le guide Svizzere e mi ci sono sempre trovato benissimo. Fà sempre piacere ed é sempre utile sentire dei pareri da altre persone. Anche perché non ho mai guardato altre guide. Tranne la guida di "Speleologia" che ho ordinato dall'Italia, del CAI. Però l'ho trovata veramente malfatta. Soprattutto per mancanza di immagini, disegni/foto, che secondo me nelle spiegazioni di nodi, risalite,etc sono più importanti che le parole.

ciao, non conosco la guida del club italiano sulla speleologia, ma capisco che possa essere deludente (mancanza di disegni esplicativi). appena riesco, metto qui comparazione tra le guide, premetto che "vince" (in mia classifica personale) un manuale USA ... a dopo per dettagli.
 
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_Stefan_
view post Posted on 15/1/2012, 19:51




ho dei file in pdf
( acquisiti con alti metodi multimediali come amava dire un mio prof di info )
che leggerò appena dopo gli esami e se li trovo utili li posto. Avrei questi documenti :

-http://www.macrolibrarsi.it/libri/__scuola_di_sopravvivenza.php (dello stesso autore anche sopravvivenza urbana )

-NOZIONI ELEMENTARI SEMPLIFICATE DI ORIENTAMENTO IN MONTAGNA




 
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