gavetta |
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| CITAZIONE (Stefanobi @ 29/1/2012, 18:55) CITAZIONE (gavetta @ 28/1/2012, 09:49) si chiama "punto di non ritorno", passata la quale puoi solo andare avanti e sperare... Qui non mi trovi daccordo. Nel senso che non sempre andare avanti è la soluzione, e quasi mai è l'unica opzione. E andare avanti a volte è invece l'inizio della tragedia, la scelta che causa danni rilevanti o addirittura la morte. Perchè al tempo brutto si aggiungono appunto stanchezza, paura, fame, sete, angoscia... che sono moltiplicatori di rischio: di cadere, di perdersi di piò, di lasciarsi andare... A volte la cosa migliore da fare è fermarsi in un posto più riparato possibile e passare la notte. [...] Però mi rendo conto che non è facile, soprattutto a livello psicologico. Una notte all'addiaccio con il freddo tosto è dura, anche se sapendola prendere non mortale e neanche poi tanto tanto terribile, ma per farlo bisognerebbe andare per gradi, e provare, in modo da sapere cosa ci aspetta. Quindi capisco che molti invece vadano avanti ad oltranza, è una reazione umana e naturale. Invece fermarsi è una reazione "innaturale", richiede un certo sforzo mentale, perchè la ragione ti dice che devi camminare, non fermarti. [...] Qui hai colto "il punto": quando si capisce che tornare indietro non si può, cosa fare... andare avanti ad oltranza o fermarsi e rassegnarsi a passare la notte lì dove ci si trova? Penso sinceramente che molto spesso provare ad andare avanti non sia una scelta sbagliata (se si ha una frontale, se il sentiero non è poi così male etc...), in inverno poi finchè si cammina i rischi di ipotermia sono ridotti, anche se dubito che una persona possa passare una notte camminando sempre! Capire però quando è ora di fermarsi, accettarlo, è una dote importante: nella mentalità comune, fermarsi è l'extrema ratio... quando non vi è alternativa, quando le si sono provate tutte... probabilmente, come dici tu, perché non siamo neppure mai stati educati a fare una notte fuori... non sappiamo bene neppure quali sono i nostri limiti, quanto riusciremmo a reggere: se è inverno, sono -20 gradi, e si è certi che a fermarsi si finisce in ipotermia, non è sbagliato l'idea di andare avanti ad oltranza... (è il rischio minore); se invece si sa che fra telo termico, buca nella neve, e magari un fuoco (anche se magari non molti sulla neve saprebbero accenderlo) è molto probabile che l'alba arriviamo a vederla, è ovvio che l'ipotesi dell'addiaccio diventa molto più plausibile! Concordo anch'io che qualche notte all'addiaccio "di prova" farebbe bene a tutti... ;-)
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